Soggetti con deficit della deambulazione
Sono i soggetti con alterazioni del modo di camminare generalmente dovute a lesioni o patologie del midollo spinale, del cervello, delle gambe o dei piedi. Possono provocare la riduzione della velocità di deambulazione e la perdita di regolarità, simmetria o sincronia nei movimenti del corpo.
Soggetti non autosufficienti
Sono coloro che non sono in grado di compiere gli atti della vita quotidiana quali, ad esempio, assumere alimenti, espletare le funzioni fisiologiche, provvedere all’igiene personale ecc.
Soggetti affetti da gravi patologie da multi-cronicità
- malati terminali (oncologici e non)
- assistiti con gravi fratture (in anziani)
- malattia vascolare acuta
- insufficienza cardiaca in stato avanzato
- insufficienza respiratoria con grave limitazione funzionale
- grave artropatia degli arti inferiori in stato avanzato
- arteriopatia obliterante degli arti inferiori con gravi limitazioni
- cerebropatia e/o cerebroleso con forme gravi
- paraplegico e/o tetraplegico
- malattie neurologiche degenerative/progressive in fase avanzata (SLA, distrofia muscolare)
- fasi avanzate e complicate di malattie croniche
- pazienti con necessità di nutrizione parenterale
- pazienti con necessità di supporto ventilatorio invasivo
- pazienti in stato vegetativo e stato di minima coscienza

Il sistema si caratterizza per l’integrazione delle prestazioni offerte, legate alla natura e ai bisogni a cui si rivolge; si basa anche sulla concordia degli interventi progettati e gestiti da figure professionali multidisciplinari e vede interessati sanitari, operatori del sociale, fisioterapisti, farmacisti, psicologi, ecc. con un obiettivo unico:
Condividere gli obiettivi e le responsabilità e stabilire i mezzi e le risorse necessarie per il raggiungimento dei risultati di salute per mezzo della continuità delle cure
Le Cure Comiciliari Integrate, componente del welfare regionale e locale, comprendono diverse tipologie di assistenza che si articolano in vari livelli, diversificati in base alla loro maggiore o minore intensità assistenziale, al numero e alla competenza professionale specifica degli operatori coinvolti, al profilo della persona a cui si rivolgono, alla modalità di lavoro degli operatori, e infine al livello operativo territoriale e integrato coinvolto.
Legge 833/78
istituzione del Servizio Sanitario Nazionale; proposta un modello di assistenza primaria fondato sul Medico e Pediatra di famiglia, convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) e scelti liberamente dal cittadino.
Decreto Legislativo n. 229/99
“Norme per la razionalizzazione del servizio sanitario nazionale” e Dlgs. n. 517/99: l’assistenza Domiciliare Integrata (ADI) è posta tra le funzioni e le risorse garantite dai distretti sociosanitari la cui organizzazione è disciplinata dalle regioni.
Legge 328 dell’8 novembre 2000
“Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”: il Fondo nazionale per le politiche sociali deve determinare ogni anno una quota economica esplicitamente destinata al sostegno domiciliare di persone anziane non autosufficienti.
DPCM 14 Febbraio 2001
“Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie”: stabilisce che le cure domiciliari come modalità di risposta ai bisogni delle persone in condizione di non autosufficienza, si avvalgono anche di prestazioni di assistenza sociale e del supporto familiare regionale secondo quanto previsto dal precedente D.lgs 502/92.
DPCM 29 novembre 2001
“Definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza: inserisce le Cure domiciliari nell’ambito dell’assistenza distrettuale da attuarsi secondo le seguenti tipologie di attività”:
- assistenza programmata a domicilio (assistenza domiciliare integrata, assistenza programmata domiciliare comprese le varie forme di assistenza infermieristica territoriale);
- attività sanitaria e sociosanitaria rivolta a pazienti nella fase terminale (domiciliare);
- attività sanitaria e sociosanitaria rivolta alle persone con infezione da HIV (domiciliare)
Piani Sanitari Nazionali
(PPSSNN): ribadiscono che l’assistenza domiciliare rientra nei Livelli essenziali e uniformi di assistenza, da garantire in uguale misura e intensità su tutto il territorio nazionale e confermano che deve essere il Distretto a coordinare tutte le attività extraospedaliere di assistenza sanitaria di base, specialistiche, a rilevanza sociale e a elevata integrazione sociosanitaria.
DPCM 12 gennaio 2017
Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza.
Norme di riferimento
Raccolta di tutte le norme che coordinano e tutelano i soggetti più fragili ad usufruire i servizi di cure domiciliari
